Il mese di giugno lo vogliamo dedicare a Giovanna Nieddu, prima classificata 2018 per la sezione narrativa edita.
L’autrice è nata a Olbia il 05.12.1956, ed è residente in provincia di Udine da molti anni.
Il suo curriculum letterario è vasto:
PUBBLICAZIONI NARRATIVA E POESIA:
Narrativa DI TERRE LONTANE, romanzo, ed. Campanotto, UD, 2005 Narrativa CARAPACE, raccolta di racconti, ed. Carta e Penna, Torino 2010 Narrativa SINSILIMINS romanzo, ed Panda (PD) 2012
Poesia UN PEZZO A PIEDI, ed. Campanotto, UD, 2007
Poesia DIVERSAMENTE DONNA , ed Carta e Penna Torino 2009 Miscellanea:
PAGINE BIANCHE, Torino 2012
Narrativa LAJOIE, IL NARRATORE romanzo, ed. L’Asino d’oro, Roma 2015
Narrativa IO SONO ANNA, HO ATTRAVERSATO IL MARE, ED La Ruota Roma 2018
PREMI E SEGNALAZIONI:
Di terre lontane, romanzo Menzione D’Onore al Premio Letterario Internazionale Umberto Saba Scritture di Frontiera Trieste 2006.
Sinsilimins, romanzo 1° premio Concorso Letterario Internazionale Leggimontagna, Tolmezzo 2013, 11a ediz
Pagine bianche 1° premio Concorso Internazionale Città di San Gillio 2012 tema “Il libro al tempo delle Chat”
Contatti silloge poetica 1° premio Concorso Letterario Internazionale Prader Willi Torino novembre 2006
Buchi di luna racconto, 1° premio Concorso Internazionale Profumo D’Antan, Torino , Associazione Culturale Carta e Penna – aprile 2010
Il tuo corpo di cielo – racconto, Premio del Giornale “Il Piccolo” VI Concorso Letterario
Internazionale Scrittura Femminile – Consulta triestina – Trieste 2010
Carapace Racconti, Segnalazione di Merito al Concorso Massa città fiabesca 2011
La nebbia del silenzio, poesia, segnalazione di merito concorso Prader Willi 8 edizione 2011
Colori di vita quotidiana silloge poetica Menzione d’ Onore concorso Internazionale Prader Willi 9 edizione 2012
Dal Tau, racconto inedito, 1° Premio Città di Assisi 2015
Di carbone e di stelle, racconto, 1°Premio Concorso Premio Lupo – Foggia 2016
Le stelle nere, silloge poetica , 1°Premio Concorso biennale Tito Maniacco Ud 2016
Il narratore, romanzo: da inedito, vincitore del Premio letterario Zeno, 2014 e del Premio per narrativa inedita “Chipiuneart”. Inoltre, sempre nel 2014, ha ricevuto la segnalazione di merito dell’Accademia letteraria “Il Convivio”. Da edito, vincitore del Premio Letteraria, Fano 2016 e il bronzo al Premio Internazionale Mino de Blasio – Benevento, aprile 2016
Io sono Anna, ho attraversato il mare, romanzo. Vincitore da inedito del Premio Gustavo Pece 2017
GUIDE TURISTICHE
SAPPADA/PLODN, Guida turistica, Ed. Turismo Veneto, COMELICO INFERIORE Guida turistica, Ed. Turismo Veneto, COMELICO SUPERIORE Guida turistica, Ed. Turismo Veneto, AURONZO DI CADORE Guida turistica, Ed. Turismo Veneto.
SAGGISTICA, ARTE, CATALOGHI
Cataloghi: Alpina della Martina personale di pittura “Grani di vita”, novembre 2011 Cataloghi: Alpina della Martina personale di pittura “Tutti i colori del bianco” agosto2011; Cataloghi: Chiani: personale di pittura – 2007;
Cataloghi: Sappada World Cup 1994
Saggi brevi: Donna e linguaggio: Architettura spontanea a Sappada In Atti del Convegno Dialettologia Università Padova
Saggi brevi :Il Canto Popolare Carnico – considerazioni e riflessioni – 2009
Saggio ARCHITETTURA NEL COMELICO E NELLA VALLE DI SAPPADA, Istituto Bellunese
di Ricerche sociali e Culturali Ed. 1995 Saggi di storia dell’Arte
RIDUZIONI TEATRALI E PARTECIPAZIONE A EVENTI
2006 Dal romanzo “Di terre lontane” è stato tratto un monologo teatrale a cura del Gruppo Open
Space, Ricerche teatrali di Trieste, diretto dal regista Manuel Fanni Canelles.
2007 – 2008 Dalle liriche “Un pezzo a piedi “ e romanzo Di terre lontane l’Autrice ha tratto il Recital “Un pezzo insieme” proposto accanto al cantautore Luigi Maieron a Ovaro e ad Arta Terme, unitamente a brani del libro “La neve di Anna” opera del cantautore.
DAL 2009 IN POI, con la formazione del Gruppo di Lettura “Il ponte”, vari recital e eventi culturali.
Dal 2009 la scrittrice coordina il Gruppo di Lettura “Il Ponte” (fino al 2014 gruppo spontaneo, poi Associazione Culturale) impegnato nella lettura ad alta voce, riduzione teatrale di testi poetici e di narrativa, presentazione di vari eventi d’Arte, Musicali, Culturali.
- Parlaci un po’ di Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Dalle note bio-bibliografiche in allegato, emergono fondamentalmente i miei interessi e le mie passioni. Non emerge pressoché niente della mia vita privata, di cui mi limiterò a dire che ho una figlia meravigliosa, di diciotto anni, che occupa il primo posto nella mia vita.
I miei interessi e le mie attività ruotano pressoché tutti intorno alla scrittura, che ha un ruolo di primo piano nella mia vita. Quando non scrivo, mi dedico comunque ad attività culturali, come l’organizzazione di eventi teatrali, presentazioni di libri, di mostre d’arte e di cantautori locali. Dirigo dal 2009 il Gruppo di Lettura “Il Ponte” che propone al pubblico recital e spettacoli di vario genere. E sono l’autrice di tutti i copioni. Quindi, ancora e sempre scrivere, scrivere, scrivere.
- Se ti chiedessi di parlare di cosa provi quando scrivi, dei tuoi conflitti, delle tue paure, cosa risponderesti?
Scrivere è per me un modo per attraversare me stessa, uno strumento di conoscenza e di approfondimento del reale, di ciò che mi circonda, ma anche della mia storia intima e personale, benché non sempre quello che scrivo abbia carattere autobiografico. Quando scrivo percorro un mondo parallelo alla vita di ogni giorno. Accarezzo una parola chiave, dalla parola chiave si sviluppa un tema, un filo conduttore. Dal filo conduttore, scaturisce la trama.
Allora comincia il momento dell’ascolto: ascolto cosa mi chiede la storia, cosa mi chiedono i personaggi. Entro nelle situazioni, nei personaggi stessi, sono ognuno di loro. Soltanto così riesco a percepire le loro verità più profonde, ogni fremito, ogni sentimento, ogni emozione. Questo talvolta mi costa molta fatica e molta sofferenza: infatti è facile lasciarsi suggestionare dalla parte chiara di ogni personaggio, immedesimarsi nella bellezza e nell’armonia; meno facile e inquietante è invece scavarne la parte scura, la zona d’ombra.
- Quando hai cominciato a scrivere? Che cosa ti ha spinto a farlo?
Ho cominciato a dipingere all’età di venticinque anni, e subito dopo a scrivere. All’epoca, abitavo in toscana, a San Gimignano e realizzavo dipinti d’impronta impressionista, con poco successo commerciale. Regolarmente, galleristi e mercanti d’arte, pretendevano lavori più “annacquati”, alla portata di un pubblico con poche pretese.
Ho avvertito subito il bisogno di una forma di espressione artistica meno vincolata all’uso finanziario, e meno soggetta al ricatto economico-commerciale. Ho cominciato a scrivere per sentirmi libera di esprimermi in piena autonomia.
- Scrivere, per te, è un modo per …
Scrivere per me è un modo per esplorare la realtà, traducendola in forma artistica: la ricerca dell’universalizzazione di emozioni, che possano giungere al cuore del lettore per fare un cammino insieme; andata e ritorno, dallo scrittore al lettore e dal lettore allo scrittore, in uno scambio che prevede la riscrittura del libro da parte di chi legge. Quando il libro è pubblicato, l’opera non è più dello scrittore, non gli appartiene più, vive di vita propria, e appartiene a quanti, leggendola, la interpretano ciascuno a suo modo, vi colgono passaggi, situazioni, elementi, di cui talvolta lo scrittore è addirittura inconsapevole.
- Nello scrivere hai un approccio più schematico (es. utilizzo di scalette da sviluppare) o più istintivo (scrittura di getto)?
Utilizzo entrambe le modalità, Quando inizio un libro, lo inizio perché una idea, un tema, mi cominciano a interessare e mi avvincono a tal punto da non potere fare a meno di pensare a quella idea. Talvolta è una sola parola, ad attaccarsi alla mente, e non riesco più a scacciarla: non mi lascia, finché non le do ascolto, finché intorno a quella parola scaturiscono i primi sviluppi di un possibile progetto letterario, sia esso racconto o romanzo o poesia.
Nel caso della scrittura di un romanzo, inizio, di solito, a sviluppare il tema chiave, istintivamente e di getto. Poi però prende forma la struttura, e allora fisso alcune idee che intendo sviluppare, fisso dei concetti che corrispondono spesso a capitoli. Nel caso in cui vi siano molti personaggi, annoto le caratteristiche di ognuno, a volte anche nei minimi particolari: età, descrizione fisica, tratti della personalità. Capita poi che non sempre utilizzo gli appunti che ho preso, e che, strada facendo, i personaggi si impongano in un modo anche diverso: ne ascolto le caratteristiche, ne rispetto le contraddizioni, mi lascio guidare da loro.
- Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Può apparire paradossale, ma il romanzo che mi ha spinto a scrivere è stato City, dello scrittore americano Clifford Simak, noto giornalista e autore di fantascienza. Ero affascinata da quel libro fantastico e insieme poetico, sognante. Così cominciai a dedicarmi a un racconto di fantascienza, mai portato a termine. Non era il mio genere. Amavo leggere la fantascienza ma mi resi subito conto che paradossalmente non mi interessava scriverla. La fragile trama fantastica che avevo ideato, divenne ben presto lo spunto per entrare nella dimensione interiore dell’essere umano, cercando però una struttura di prosa poetica.
- Che cosa consiglieresti agli aspiranti scrittori? Cosa, invece, suggeriresti di evitare?
Non abbiate paura di osare e nello stesso tempo siate umili, autocritici e severi con voi stessi. Consiglierei di leggere molto, perché leggendo si impara: si impara a mettere in discussione le proprie certezze stilistiche, ci si mette in confronto con gli altri.
Suggerirei ai giovani scrittori di ricordare che la scrittura non è un evento privato: per raggiungere dignità d’arte, deve partire da un percorso personale, ma poi deve universalizzarsi: deve essere capace di trasmettere emozioni a tutti, Una scrittura esclusivamente intima, pensata solo per se stessi, si riduce a un diario privato, che può restare chiuso in un cassetto ad uso e consumo personale.
Suggerirei anche di evitare di parlare di ciò che non si conosce: qualche volta si può essere tentati di lasciarsi suggestionare da grandi storie, grandi eventi … e tuttavia si possono trasmettere grandi emozioni anche partendo da piccole cose quotidiane, cose che conosciamo bene e ci appartengono, e su cui è possibile sviluppare storie di profonda originalità e interesse.
- Quali sono gli ingredienti perfetti per un buon romanzo?
Non so se esistono davvero gli ingredienti perfetti per un romanzo. Certamente una trama avvincente, un intreccio ben studiato, uno stile accattivante, un crescendo coinvolgente, sono elementi importanti. Tuttavia trama, intreccio, stile, capacità di coinvolgere il lettore, forse non sono sufficienti: secondo me un romanzo ben riuscito deve lasciare il giusto all’aggiunta da parte di chi legge: consentire al lettore di inserirsi, di riscrivere il romanzo partecipandolo dall’interno. Lasciare spazio alle mille verità di ognuno.
- Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Sì, ho un nuovo progetto in vista. Dopo avere concluso il mio ultimo romanzo, “Io sono Anna, ho attraversato il mare”, ho scritto alcuni racconti, tornando a temi a me molto cari, di attualità: in particolare, riguardanti le problematiche dei giovani e soprattutto degli adolescenti. Ho in mente di elaborare uno di questi racconti, improntato al tema della difficoltà di comunicazione fra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti, di dargli lo spessore e la dignità del romanzo: il tema infatti è molto ampio, e i personaggi, così come si sono fino ad ora delineati, lasciano intendere la possibilità di sviluppi ulteriori nella trama e nell’intreccio.
Oltre a questo progetto, sto accarezzando un’idea che mi è stata suggerita da alcuni lettori e dalla mia editrice: dopo la prima presentazione del romanzo “Io sono Anna, ho attraversato il mare”, da più parti mi sono sentita sollecitata a riprendere in mano la storia di Annuccia e raccontarne il seguito: cosa farà Anna una volta giunta in Continente? E cosa ne sarà di Gavina e di Gonario? E la sfortunata Domenichina? E Lucia? La storia d’amore con Santo Sanna avrà un lieto fine?
Confesso che la tentazione di riprendere in mano la storia è grande …..