Ebbene sì, con grande soddisfazione anche da parte nostra il libro vincitore della prima edizione del nostro premio è diventato un fumetto! La storia è veramente avvincente e il nostro Emiliano Angelucci si è meritato il successo che ha avuto sia grazie al suo romanzo che alla trasposizione in graphic novel. Il “Viaggio di Tito”, questo è il titolo delle due opere, narra le vicende di cui è stato protagonista colui che i vangeli apocrifi hanno voluto chiamare buon ladrone. Quello, per capirci, che nel Vangelo di Luca viene canonizzato direttamente sulla croce. La storia del suo viaggio è stata scritta da un giovanissimo Emiliano nel 2016. Angelucci si fa ispirare dalle tante leggende nate sui personaggi che hanno orbitato intorno a Gesù di Nazareth. E anche da La buona novella di De Andrè, in cui Tito compare in diversi brani.
Il lavoro di Angelucci è un romanzo storico che racconta una storia legata forse al momento più enigmatico e affascinante della Storia della nostra civiltà, ma diventa anche romanzo di formazione e racconto di viaggio, esteriore e interiore. Il viaggio di Tito racconta infatti il percorso di Tito dalla giovinezza fino alla sua morte in croce, vicino a Gesù. Parallelamente il percorso di Terenzio, che parte subito dopo la crocifissione fino alla Britannia per conservare e nascondere i suoi scritti e le reliquie paleocristiane. Accompagnandosi quasi per caso ai seguaci di quel Gesù di cui non si capisce in realtà che fine abbia fatto il corpo, anche se si raccontano tanti miracoli.
Il fumetto, opera di Filippo Rossi e Giorgio Carta, è molto efficace nel rendere tutto questo, nel passare senza intoppi tra i due racconti, che si svolgono in parallelo, perché Terenzio racconta il viaggio di Tito mentre è in movimento per l’Europa. In realtà vi compaiono diversi personaggi ed eventi più legati alla tradizione che ai libri di storia, come Longino e Giuseppe di Arimatea, e il trasporto delle reliquie degli ultimi giorni di Gesù nel nord Europa, ma anche alcuni personaggi realmente esistiti: gli zeloti, Ponzio Pilato, Agrippina, Lucio Elio Seiano. In questo contesto troviamo Tito, il suo biografo Terenzio e Dimaco (che poi sarà il ladrone cattivo). E tutti viaggiano, anche se in direzioni e per motivi diversi. E non solo fisicamente.